lunedì 22 febbraio 2016

Presenze della macchina in “Furore”, Parte I.


John Steinbeck, “Furore”. Nuova traduzione integrale di Sergio Claudio Perroni. 2015, Ed. Bompiani


Immagine dal film  "The Grapes of Wrath (Furore)", John Ford, 1940

P. 8 Un grosso camion era fermo davanti alla piccola bettola sullo stradone.
P. 12 Il motore diede un ruggito, il cambio ingranò ed il grande camion si mise in movimento, prima marcia, seconda marcia, terza marcia poi un fragoroso stridio di ingranaggi e quarta marcia.
P. 12 “Quaranta acri a mezzadria e non s’è pigliato la polvere? Non l’hanno sbattuto fuori per metterci i trattori?”.
P. 13 “ I mezzadri stanno sparendo,” disse. “Arriva un trattore e ti sbatte fuori dieci famiglie”.
P. 43 Arrivavano a bordo di macchine coperte e palpavano con le dita la terra arida, e a volte vi infilavano grossi succhielli da carotaggio per valutarne le condizioni. I mezzadri … guardavano inquieti le macchine coperte che attraversavano i campi… I mezzadri restavano per un po’ in piedi accanto alle macchine, poi si accoccolavano sui talloni…
P. 44 … le banche erano al tempo stesso macchine e padroni.
P. 46 Un uomo con un trattore può prendere il posto di dodici o quattordici famiglie … Dovrete lasciare la terra. Gli aratri verranno a spianare la vostra aia.
P. 48 E i delegati mettevano in moto le loro macchine e andavano via. … Dobbiamo andarcene. Un trattore ed un sorvegliante. Come nelle fabbriche.
P. 49 I trattori arrivavano dalle strade e per i campi. … L’uomo seduto sul seggiolino di ferro non sembrava un uomo … era una parte del mostro, un robot sul seggiolino.
P. 50 Se i teneri virgulti appassivano per la siccità o annegavano sotto un diluvio d’acqua, per il trattorista contava quanto per il trattore.
P. 51 A volte, verso mezzogiorno il trattorista si fermava … e tirava fuori il suo pranzo … una fetta di torta marchiata come un pezzo del macchinario.
P. 55 Il trattore proseguiva in linea retta e l’aria e la terra vibravano con il suo rombo. Il mezzadro lo seguiva con lo sguardo, il fucile in mano. Sua moglie era accanto a lui, e dietro c’erano i bambini, silenziosi. E i loro sguardi erano fissi sul trattore.

Questa parte iniziale descrive, a mio avviso una possibile interpretazione “etica” della macchina. Il trattore è la macchina cattiva, che fa gli interessi delle banche e affama i mezzadri; il suo conduttore ormai non è più un uomo, non si fa domande, guida la macchina come un robot. I mezzadri non possono fare nulla, ma solo emigrare.

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