martedì 8 marzo 2016


Lo spirito della motocicletta    


Nelle società più industrializzate, dove le persone possono permettersi di possedere beni che non servono a soddisfare l’immediata esigenza della sopravvivenza, anche i mezzi di trasporto possono trasformarsi in qualcos’altro. Così come il cavallo, anche la motocicletta ha cessato di essere uno strumento di trasferimento da un luogo ad un altro ma, a differenza del noto quadrupede, forse non lo è mai stato veramente.
Già ai primi temerari che decisero di interpretare questa scomoda macchina, dove si sta a cavalcioni con un serbatoio pieno di benzina in mezzo alle gambe posto sopra ad un motore che scalda tanto da far sembrare il tutto una bomba ad orologeria, apparve chiaro che il fascino risiedeva non solo nella velocità, nella sfida alla gravità, ma nel sentirla vibrare e palpitare sotto di sé, come un essere vivo con cui si è in contatto. Insieme, pilota e motocicletta diventano un tutt’uno, assumendo quella connotazione mitologica che prende il nome di “centauro” ormai entrata nel lessico comune: la parola in realtà definisce solo il pilota ma, come dice il nome, la macchina è entrata a far parte di esso.
Se, parafrasando J. Steinbeck, sono i viaggi a fare le persone, appare subito evidente la differenza nell’attraversare un paese sigillati dal vetro e acciaio di un’automobile piuttosto che a cavallo di una rumorosa motocicletta, esposto sia alle avversità atmosferiche che agli sguardi e al giudizio delle persone. Il moderno centauro non passa mai inosservato e diventa il soggetto delle discussioni, nel bene o nel male: dal desiderio di cacciare quegli sporchi motociclisti al conoscere questo straniero venuto da lontano.
In motocicletta spesso il viaggio non è un mezzo per arrivare alla meta, ma è lo scopo stesso. Viaggiando, ci si trova ad ascoltare ogni rumore, ogni vibrazione, ad analizzarne il funzionamento e curarne la manutenzione, anche per esorcizzare la paura che si possa fermare in un luogo sperduto, fin quasi a parlare con lei (per la verità non tutti lo fanno): la motocicletta diventa uno strumento di conoscenza di noi stessi.

Keywords
Motocicletta, viaggio, manutenzione.

Bibliografia
  • Robert M. Pirsig, Lo Zen e l’arte della manutenzione della motocicletta, Adelphi, 1990.
  • Ernesto Che Guevara, Latinoamericana. Un diario per un viaggio in motocicletta, Universale Economica Feltrinelli, 1993.
  • Ted Simon, I viaggi di Jupiter. Il giro del mondo in motocicletta, Elliot Edizioni, 2010.
  • Film Il Selvaggio (The Wild One), di L. Benedek, 1953.